Il nostro viaggio – Cara mamma

Via con noi

Cara mamma

Francesca Columbaro (4D)

Cara mamma,

ti chiedo scusa per essermene andata in questo modo, non volevo farti preoccupare. Sto bene, sono in viaggio, su un treno per la precisione, non ti dirò la direzione; è meglio così perché non voglio che tu mi insegua, i tuoi sforzi risulterebbero vani.

Ti chiederai perché ti sto scrivendo; il fatto è che voglio renderti partecipe di ciò che mi passa per la testa e di ciò che sto osservando in questo momento. E’ tutto così bello e luminoso, un giorno mi sarebbe piaciuto portartici. Avresti sicuramente apprezzato questo panorama, è simile a quelli dei tuoi dipinti, ma dubito che questa cosa accada perché non tornerò a casa, mai più. Non ti disperare, non ho altra scelta. Dovevo scappare dalla realtà utopica in cui vivevo, dovevo trovare ciò che andavo cercando da fin troppo tempo e per scovarlo non potevo restarmene lì insieme a te. Spero tu capisca e se non lo farai ti chiedo ancora scusa, non volevo essere un problema.

Devo dire che l’atmosfera di questo treno mi ha cambiata. Adesso sono più coraggiosa e forte e so già che non apprezzerai il modo in cui è successo, ma io non me ne pento, ho fatto la cosa giusta salvandola. Sono orgogliosa di me stessa per ciò che ho fatto ed è questo che conta.

Mamma so che troverai strano ciò che ti ho scritto, ma non ce la faccio più a mentirti. Avevo un’altra scelta. Volevo andare da qualche parte, schiarirmi le idee, diventare una persona migliore e tornare da te. Ti giuro che la mia intenzione era questa, non volevo che finisse così, non volevo che soffrissi ancora dopo la morte di papà. Da quell’orribile giorno niente è stato più come prima.

So che non starai capendo niente a questo punto, ma te lo spiegherò in breve anche perché non ho più molto tempo. Degli uomini hanno preso il controllo del treno, alcuni sono entrati nella carrozza in cui mi trovavo ed hanno iniziato a sparare. C’era questa bambina che piangeva, non potevo permettere che venisse coinvolta. L’ho protetta con il mio corpo e adesso… adesso perdo tanto sangue dalla gamba. Mamma ho paura.

So che non servirà a niente dirlo, perché non potrai venirmi a salvare, ma il problema non è solo questo; il treno sta per deragliare ed io non ce la farò comunque. Mamma io non voglio morire, non sono pronta a farlo senza prima averti abbracciato un’ultima volta. Mi dispiace così tanto, non volevo abbandonarti anche io.

So che a questo punto starai piangendo come una disperata sul letto chiedendoti il perché ci hai persi entrambi, ma ormai è troppo tardi ed è impossibile tornare indietro nel tempo.

Mancano pochi metri, nasconderò questa lettera sotto il sedile sperando che un giorno tu la troverai e magari smetterai di piangerti addosso sapendo che sono stata bene fino all’ultimo momento, perché è così, non sento più il dolore alla gamba e i suoni mi arrivano ovattati, un po’ come quando mi abbracciavi fortissimo e io rischiavo di morire soffocata.

Stavo pensando che forse è stato papà da lassù a fare in modo che il treno deragliasse prima. Non voleva che anche io smettessi di respirare lontana dalla mia famiglia. Voleva che fossi nel mezzo del tragitto, così che potessi morire un po’ più vicina a te. Mamma ti voglio bene e lo so che anche tu me ne vuoi, perciò ti saluto con il sorriso sulle labbra.

Continua a vivere ti prego,

           tua figlia.

P.S. Alla fine, facendo ciò che ho fatto, ho trovato ciò che andavo cercando… sono felice di andarmene dopo aver ritrovato me stessa.