Il nostro viaggio – Una grande scoperta

Via con noi

Una grande scoperta

Vanessa Biondi (5E)
Giulia Berti (5E)
Simone di Carlo (5E)

    Federico aveva 12 anni, compiuti agli inizi del mese di agosto, e viveva in una grande città con i suoi genitori. Il bambino passava tutte le sue giornate a giocare con i suoi videogiochi perché sia la mamma sia il papà lavoravano dalla mattina fino all’ora di cena anche durante l’estate. Un bel giorno entrambi i genitori decisero di far distrarre il loro figlio mandandolo un mese dalla zia Gioconda che abitava in un paesino dell’Abruzzo.

    Inizialmente questa decisione non venne accolta bene da Federico.  Tuttavia si rassegnò e dopo un lungo viaggio in macchina trascorso a giocare con i videogiochi finalmente giunsero a destinazione. Una volta sceso Federico venne riempito di baci dalla zia, ma dopo averla salutata anche lui, vide i suoi genitori pronti a ripartire e iniziò a fare i capricci. Per farlo calmare i genitori gli spiegarono che non potevano trattenersi insieme a lui perché dovevano portare a termine degli importanti impegni di lavoro e inoltre lo rassicurarono dicendogli che si sarebbe divertito moltissimo con la zia.

    Appena entrato in casa Federico disse: “Dov’è la playstation? Voglio giocarci ora!”.

    La zia che non era una grandissima esperta della tecnologia, alla domanda scoppiò a ridere e disse: “Qualsiasi cosa tu intenda sono sicura di non averla in casa mia!”.

    Nel pomeriggio il bambino un po’ deluso e già annoiato entrò in casa e si addormentò di colpo. All’improvviso venne risvegliato da un odore buonissimo che non riusciva bene a identificare, fino a quando, guidato dalla zia, non si recò in cucina, dove sul tavolo coperto dalla tipica tovaglia abruzzese, a quadri bianchi e rossi, c’era un piatto contenente una marea di biscotti da inzuppo, tipici della regione e una caraffa piena di latte appena munto.

    Dopo aver fatto una buonissima merenda Federico si andò a sedere sul divano, di un piccolo salotto, dove incominciò a vedere i suoi cartoni preferiti in tv, mentre intanto dalla cucina sentì vari rumori di pentole che si scontravano tra di loro, piatti che venivano spostati in continuazione da una parte all’altra della tavola e svariati profumi.

    Nel frattempo arrivò l’ora di cena, e la zia chiamò Federico per dirgli che era pronto. Il tavolo da pranzo era pieno di vari piatti come spaghetti alla chitarra, arrosticini di pecora accompagnati dalle patate al forno, diversi formaggi ad esempio il caciocavallo abruzzese, il pecorino di Farindola e la scamorza abruzzese. Ovviamente non mancò il dolce, l’immancabile bocconotto. Tutto sparì in un batti baleno e dopo aver mangiato Federico e Gioconda sparecchiarono e andarono a dormire.

    La mattina seguente Federico si svegliò nella camera che le aveva preparato la zia e si recò in salotto dove subito vide un grande zaino e uno più piccolo, e accanto ad essi una donna paffuta vestita in abiti sportivi… era proprio sua zia che subito disse: “Buongiorno, nipotino. Oggi andremo alla scoperta di alcuni luoghi speciali qui vicino! Ovviamente prima di aver fatto una buonissima colazione!!”.

    Erano le nove del mattino quando i due avventurieri con gli zaini in spalla incominciarono la loro avventura, in giro per i sentieri immersi nella natura abruzzese, una natura ricca di fiori molto colorati come le orchidee, le viole e il papavero.

    La sera, dopo la bella giornata ma anche stancante, i due si ricaricarono con la buona cucina abruzzese. L’avventura del giorno precedente si ripeté anche i giorni successivi, momenti bellissimi che zia e nipote trascorsero insieme, anche grazie ai tanti i racconti delle varie tradizioni abruzzesi della zia e alle canzoni che cantavano insieme durante le loro passeggiate.

     Con il passare delle settimane Federico si stava accorgendo che la vita in città non era nulla in confronto a quella che stava vivendo lì con la zia. Quindi se prima non era molto contento all’idea di allontanarsi dalla sua quotidiana vita cittadina con i suoi amici e i suoi videogiochi, ora invece avrebbe voluto rimanere in mezzo alla natura per sempre, continuando a conoscere tutte le particolarità che un paesaggio di campagna come l’Abruzzo può offrire.